lunedì

la storia e il codice penale. I turchi e gli armeni

Diario del 14 gennaio 2005
Il nostro inviato nel negazionismo
Turchia in Europa, nonostante il massacro
Il nuovo articolo 306 del codice penale di Ankara punisce con il carcere fino a dieci anni chi afferma: «Gli armeni hanno subìto un genocidio». Alla faccia delle modifiche fatte per compiacere Bruxelles
di Chiara Alpago-Novello
/.../ Piero Kuciukian, autore di numerosi libri sulla cultura e le vicende degli «ebrei del Caucaso», ha fondato l’associazione I Giusti per gli armeni e fa parte del Comitato per la foresta dei giusti (l’anno scorso il Comune di Milano ha premiato il suo impegno con l’Ambrogino d’oro). «Da europeo», commenta, «prendo atto del fatto che l’Europa sia nata all’indomani della rinuncia dei singoli Stati al nazionalismo. Per la Turchia, profondamente nazionalista, questa rinuncia significa riconoscere quello che in nome del nazionalismo è stato fatto, dal genocidio armeno ai massacri dei greci e degli assiri alle persecuzioni dei curdi /.../ «Tutti i media hanno dato grande risalto al famoso articolo del nuovo codice penale turco sull’adulterio», sottolinea Antonia Arslan. «Nessuno sa, però, che negli stessi giorni è stato approvato un altro articolo, il 306, che stabilisce una pena sino a dieci anni (aumentata della metà o di un terzo se il reato è commesso attraverso i media) per chi agisce contro gli interessi nazionali. La commissione giustizia del Parlamento specifica qualche esempio di azioni punibili: tra queste, affermazioni come “l’esercito turco deve ritirarsi da Cipro” o “gli armeni hanno subìto un genocidio in epoca ottomana”». Alcuni deputati sono riusciti a far passare un emendamento che limita la possibilità di perseguire il colpevole al caso in cui sia motivato da interessi materiali e pare che si stia discutendo l’eliminazione dell’esempio di Cipro e dell’Armenia (a fine dicembre, però, la realtà era questa), ma la portata, anche simbolica, del provvedimento resta intatta. E infatti lo stesso Parlamento europeo nel famoso rapporto del 15 dicembre, pur lodando le riforme in corso, si dice preoccupato per l’articolo 306, in evidente contrasto con la libertà d’espressione. «Altrettanto sotto silenzio è passato il fatto che nel 2003 il ministro dell’Istruzione turco abbia inviato una circolare a tutte le scuole, dalle elementari alle superiori, perché venisse insegnata la “vera” storia del genocidio», continua Arslan, «ovvero che sono stati gli armeni a massacrare i turchi (si è addirittura indetto un concorso tra gli allievi sul tema, ndr)».

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